Monumento a Raffaello

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La città di Urbino ha un profondo legame con il monumento dedicato al suo più illustre concittadino. E’ negli annali la grande partecipazione di folla alla grandiosa cerimonia con cui fu inaugurato nel 1897 il complesso scultoreo e il viscerale attaccamento che si espresse nel coinvolgimento della cittadinanza al momento del suo trasferimento nel 1947 dalla piazza antistante il Palazzo Ducale al piazzale Roma, quasi fosse un relegare il genio urbinate in una posizione meno prestigiosa, con conseguente risentimento popolare.

Era stata l’Accademia Raffaello ad avere il merito di incarnare il riscatto culturale di Urbino e il sentimento della grandezza del suo passato, coagulando attorno al nome del grande urbinate l’identità della città. Sin dal suo costituirsi l’Accademia Raffaello aveva tra i propri scopi primari quello del riscatto della Casa natale di Raffaello e quello della erezione di un monumento al Sommo Pittore.

Da sempre l’Accademia ha giocato un ruolo da protagonista in tutte le vicende legate al monumento, dal suo primo insediamento in Piazza Duca Federico, fino al suo trasferimento in Pian del Monte avvenuto nel 1947. L’erezione del monumento a Raffaello fu l’adempimento di un’idea che andava frullando in capo agli Urbinati fin dal 1828. In tempi di diffusa indigenza l’ammirazione per il genio di Raffaello fece il miracolo di coprire una spesa complessiva di ben centoventimila lire ”a monumento finito”: una somma cospicua in tempi di fame diffusa, di ricorrenti carestie e di ogni altro genere di pubbliche calamità.

Bandito un concorso il 29 settembre 1883 è risultato vincitore lo scultore torinese Luigi Belli, al quale fu affidato l’incarico di procedere all’esecuzione dell’opera, che sarà eretta il 22 agosto 1897 nella piazza Duca Federico, antistante il Palazzo Ducale. Tale collocazione fu subito ritenuta inopportuna e impropria dai più sensibili estimatori e intenditori d’arte, che ritennero il monumento una indebita sopraffazione al massimo monumento urbinate, il Palazzo Ducale, scaturita da un malinteso spirito celebrativo.

Nell’immediato secondo dopoguerra, precisamente nel 1947, nonostante le molte ostilità locali, peraltro bilanciate dalla fervida adesione di giovani esponenti della cultura locale, il Soprintendente Pasquale Rotondi è riuscito a trasferire il monumento a Raffaello nei giardini sul Piano del Monte, al culmine della via dedicata al Sommo Artista, tra alberi e fiori, e con sfondo di cielo aperto come bene si addice a un monumento ornato da bronzi e marmi policromi.

In questi ultimi anni l’Accademia Raffaello con crescente preoccupazione ha assistito al degrado subito dal monumento ed ha perciò vivamente gioito allorquando l’Amministrazione comunale è riuscita a reperire i mezzi finanziari necessari per provvedere al suo restauro, avvenuto nel 2007; restauro che è stato premurosamente esteso ai busti degli illustri personaggi che hanno onorato la città di Urbino e qui collocati a corona del monumento a guisa di civico Pantheon.