Il Museo Diocesano si apre ufficialmente nel 1964 e viene denominato Albani in segno di riconoscenza verso la nobile famiglia urbinate che, oltre ad aver dato i natali a Giovan Francesco Albani (1649-1721), Papa Clemente XI al soglio pontificio dal 1700 al 1721, si era dimostrata particolarmente munifica verso la Cattedrale, contribuendo in maniera determinante ad accrescerne la collezione.
Il Museo comprende oggetti di varia natura e uso: calici e argenterie, paramenti liturgici, ceramiche di Castel Durante, arredi, porcellane, corali miniati del secolo XV, e buoni dipinti: tele di Girolamo Cialdieri e Claudio Ridolfi,frammenti degli affreschi provenienti dalla chiesa di San Domenico.
La visita al museo comprende l’Oratorio della Grotta con accesso dal portico in piazza Duca Federico. Già cripta del duomo medioevale, fu adattata a deposito di foraggio per le scuderie del duca; nel 1501 fu sede della Compagnia della Grotta. E’formata da quattro cappelle: della Natività, attribuita al Martini; del Crocifisso, neoclassica, ristrutturata dal Valadier; della Resurrezione dove è conservato un pregevole Cristo morto, eseguito da Giovanni Bandini nel 1597 per il duca Francesco Maria II Della Rovere che lo aveva destinato alla sua tomba, ma lo dedicò al figlio Federico Ubaldo, morto prima di lui; del Sepolcro, con rivestimento architettonico attribuito a Girolamo Genga o all’Ammannati, dove nel 1618 fu realizzato il Calvario in terracotta, che include un gruppo scultoreo raffigurante il Pianto su Cristo morto, attribuito all’urbinate Pompilio Lanci.
Sito web: www.museodiocesanourbino.it
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