Orto Botanico

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L’Orto Botanico si trova alla fine della discesa di Via Bramante, proprio nel punto in cui la strada incontra il piano di Santa Lucia.
La facciata, realizzata in forme neoclassiche dall’ ingegnere Ercole Salmi, discepolo dell’ architetto Ghinelli, nel 1848-49, è incastonata tra altre importanti architetture (la fontana dedicata a Papa Benedetto XIII, il Palazzo Albani, il monumento a San Pietro Celestino, la chiesa di Santo Spirito) e rende quest’ angolo uno degli scorci più interessanti di Urbino.

L’Orto Botanico vero e proprio, che si sviluppa sul retro dell’ ingresso in quello che fu uno dei tre grandi spazi aperti del complesso conventuale di San Francesco, prende ufficialmente vita, come istituzione scientifica, nel 1809, per iniziativa del professor Giovanni De Brignoli da Brunnhoff.

Per quanto riguarda l’aspetto architettonico dell’Orto, occorre soffermarsi in primo luogo sul fabbricato d’ ingresso con lo stupendo corridoio dipinto da Quinto Possenti nel 1861-62 e delimitato dalla vetrata policroma in stile primo novecento. Da non dimenticare poi le serre: la prima realizzata in stile neoclassico dal De Brignoli nel 1813 e successivamente restaurata nel 2003; la seconda, costruita sotto la direzione del prefetto Guido Pesci Angelotti.

Da segnalare sono poi la neviera, visibile da un ingresso indipendente situato lungo le scalette di Santo Spirito, e le diverse cisterne per la raccolta dell’ acqua piovana collocate sotto il piano del giardino. Per finire, sempre in tema di architetture sotterranee, interessanti sono il pozzo ottagonale del 1636 e la pompa a mano per l’ acqua in ferro battuto del 1869.

Veniamo ora alla descrizione dello spazio aperto che si estende per circa 2200 mq ed è esteso su tre livelli, con una scalinata centrale a tre rampe che distribuisce ai vari comparti. Nel Catalogus plantarum dell’ Orto Botanico vi sono 709 generi, 2731 tra specie e varietà di cui 572 indigene. Visitando tale spazio si rimane veramente impressionati da cosi tanta ricchezza di piante, in vaso e negli spazi verdi. Tra gli esemplari più importanti e significativi per dimensione, vanno segnalati un leccio, un acero, un ailanto, un cipresso, un frassino, il bellissimo liriodendro e il faggio.